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16 - 19 Ottobre 2015 - Maria SS. Addolorata

giovanni©pollaci

giovanni©pollaci

Sabato 17 ottobre 2015, in occasione dei festeggiamenti in onore di Maria SS. Addolorata, la Compagnia "Nuovo Teatro Alfieri" di Ciminna, ha rappresentato la commedia comica in due atti di Nunzio Cocivera "U Zitu Marocchinu".

Domenica 18 ottobre 2015 - Festa dell'Addolarata: intrattenimento con gli "Sbandieratori Città di Vicari".

Venerdì 16 ottobre 2015, in occasione dei festeggiamenti in onore di Maria SS. Addolorata, si è svolta con grande successo la "1^ Ed. Gara Canora - Città di Ciminna" con ospite d'onore GIANNI NAZZARO.

Festeggiamenti in onore di Maria SS. Addolorata:

A DESTRA

La Santa Messa

La Processione di Domenica

La Processione di Lunedì

 

SOTTO

Gli spettacoli

27 Settembre 2015 - Maria SS. del Rosario

Venerdì 25 settembre 2015 in Piazza G. Bonanno, spettacolo musicale dal vivo con il complesso Frangipane e con la partecipazione di Chicco "Celentano" e Giovanni Cangialosi, in occasione della Festa della Madonna del Rosario.

Madonna del

Perpetuo Soccorso

20 Settembre 2015

7 Giugno 2015 - Corpus Domini

La Solennità del Corpus Domini ha il suo giorno proprio di celebrazione la domenica successiva alla Solennità della Santissima Trinità, ed è una festa di precetto.

 

Chiesa Madre: Domenica 7 e 14 Giugno 2015, celebrazioni liturgiche in Chiesa e poi nel pomeriggio solenne processione del SS. Sacramento per le vie principali del paese con i "Babbuti". Durante la settimana, ogni sera e con itinerario diverso, Gesù Eucaristia viene portato per le strade e i vicoli di Ciminna. Durante le processioni i balconi delle case vengono addobbati con coperte ricamate e lungo le strade vengono allestiti piccoli altari che accolgono il Santissimo, dove il Sacerdote impartisce la Benedizione.

31 Maggio 2015

Processione in occasione della chiusura del mese di Maggio dedicato alla Madonna

25 Aprile 2015 - San Francesco di Paola

San Francesco da Paola: 25 aprile 2015 -Celebrazioni Liturgiche in Chiesa, Processione e tradizionale "Ntinna"

 

 

Paola, Cosenza, 27 marzo 1416 - Plessy, Tours, Francia, 2 aprile 1507.

 

La sua vita fu avvolta in un'aura di soprannaturale dalla nascita alla morte. Nacque a Paola (Cosenza) nel 1416 da genitori in età avanzata devoti di san Francesco, che proprio all'intercessione del santo di Assisi attribuirono la nascita del loro bambino. Di qui il nome e la decisione di indirizzarlo alla vita religiosa nell'ordine francescano. Dopo un anno di prova, tuttavia, il giovane lasciò il convento e proseguì la sua ricerca vocazionale con viaggi e pellegrinaggi. Scelse infine la vita eremitica e si ritirò a Paola in un territorio di proprietà della famiglia. Qui si dedicò alla contemplazione e alle mortificazioni corporali, suscitando stupore e ammirazione tra i concittadini. Ben presto iniziarono ad affluire al suo eremo molte persone desiderose di porsi sotto la sua guida spirituale. Seguirono la fondazione di numerosi eremi e la nascita della congregazione eremitica paolana detta anche Ordine dei Minimi. La sua approvazione fu agevolata dalla grande fama di taumaturgo di Francesco che operava prodigi a favore di tutti, in particolare dei poveri e degli oppressi. Lo stupore per i miracoli giunse fino in Francia, alla corte di Luigi XI, allora infermo. Il re chiese al papa Sisto IV di far arrivare l'eremita paolano al suo capezzale. 

L'obbedienza prestata dal solitario costretto ad abbandonare l'eremo per trasferirsi a corte fu gravosa ma feconda. Luigi XI non ottenne la guarigione, Francesco fu tuttavia ben voluto ed avviò un periodo di rapporti favorevoli tra il papato e la corte francese. 

Nei 25 anni che restò in Francia egli rimase un uomo di Dio, un riformatore della vita religiosa. Morì nei pressi di Tours il 2 aprile 1507.

 - Patronato: Calabria, Naviganti, pescatori.

 - Etimologia: Francesco = libero, dall'antico tedesco.

 - Martirologio Romano: San Francesco da Paola, eremita: fondò l’Ordine dei Minimi in Calabria, prescrivendo ai suoi discepoli di vivere di elemosine, senza possedere nulla di proprio né mai toccare denaro, e di mangiare sempre soltanto cibi quaresimali; chiamato in Francia dal re Luigi XI, gli fu vicino nel momento della morte; morì a Plessy presso Tours, celebre per la sua austerità di vita. 

 

(Fonte Internet)

19 Marzo 2015 

La festa di San Giuseppe

 

di Vito Piscitello

 


Il 19 Marzo compare come il natale di San Giuseppe, si sviluppò in italia nel XIV-XV secolo; grande promotore dell'introduzione di questa festività fu San Bernardo da Siena.


I suoi testi rivelano la fedele custodia di San Giuseppe, al quale sono stati affidati gli inizi della redenzione. La guida amorosa e sicura della Santa Famiglia, la difesa, il sostegno offerto a Maria e a Gesù del quale è il padre adottivo.


La festa di San Giuseppe diventa quindi la festa del papà e di tutta la famiglia, proprio per la fedeltà, la giustizia bibblica, il silenzio adorante della volonta di Dio, e l'obbiedenzia ispirata alla grande fede.


In questi giorni di festa la tradizione vuole che in molti paesi vengono preparate le "Tavolate di San Giuseppe", intere tavole stracolme di viveri, pietanze deliziose, piatti tipici, cibi ricchi e prelibati ma anche cibi semplici.


Il significato principale della Tavulata di San Giuseppe è quello della provvidenza divina; l'assaggio dei diversi piatti indica che tutto è dono di Dio.


Tutte le famiglie sia ricche che povere mangiano ad un unica tavola, ciò significa che non c'è distinzione di persona, di sesso e di razza, così come nella Chiesa siamo tutti uguali, figli di un unico Padre.

A Tavulata di San Giuseppi

A Pricissioni di San Giuseppi

Il cibo proprio perchè dono e provvidenza di Dio va condiviso e rispettato, non disprezzato o buttato nella spazzatura come avanzo.

Tutti abbiamo bisogno di nutrirci non soltanto del cibo materiale ma anche del cibo spirituale, tutti come Chiesa siamo chiamati al banchetto Eucaristico.

La tavola rappresenta anche una sosta alla fatica quotidiana della famiglia piccola chiesa domestica, per l'incontro tra genitori e figli, per il dialogo, per discutere delle gioie, dei dolori e dei problemi da affrontare nella storia della vita.

12 Febbraio 2015 - Giovedì Grasso

A Comunioni a pecuru

Come da tradizione secolare la settimana antecedente all’inizio del periodo di Quaresima, in riparazione di quanto di poco cristiano si è potuto fare nel periodo del carnevale, la chiesa ciminnese ha collocato nelle varie chiese dei quartieri principali, delle giornate Eucaristiche di riparazione, di suffragio per i defunti e in preparazione al periodo forte della Quaresima. 


La Confraternita del SS. Viatico che comunemente viene chiamata del Giovedì (anche per questa celebrazione del giovedì grasso) celebra la propria festa nella chiesa dove ha la sua sede con un tradizionale rito (sicuramente unico nel suo genere) “a comunioni a pecuru”, dove tutti i confrati presenti si recano verso la mensa camminando simile ad una pecora per ricevere la Santa Eucaristia.

 

I confrati come tante pecorelle si recano verso il Buon Pastore per essere rifocillati e condotti per la giusta via.

 

Rito che si celebra dal 1703 come prescritto nella Regola della Confraternita, al capitolo XVIII° “Ogn’ultimo Giovedì di Carnovale si faccia nell’oratorio l’esposizione del Venerabile Sacramento, facendosi la Congregazione in pubblico, e ciò per frastornare i fedeli dalli giuochi carnevaleschi, e per fuggire ogn’occasione di peccato”. 

"Rosario Priolo" Superiore della Confraternita

12 Febbraio 2015 - Giovedì Grasso: chiesa di San Francesco d'Assisi, tradizionale "Comunioni a pecuru" a cura della Confraternita del "SS. Viatico".

20 Gennaio 2015 - SAN SEBASTIANO M.

San Sebastiano Martire: 20 gennaio 2015 -Celebrazioni Liturgiche in Chiesa e Processione

 

 

Milano, 263 ca. – Roma, 304 ca.

 

Le notizie storiche su san Sebastiano sono davvero poche, ma la diffusione del suo culto ha resistito ai millenni, ed è tuttora molto vivo. Ben tre Comuni in Italia portano il suo nome, e tanti altri lo venerano come santo patrono. San Sebastiano fu sepolto nelle catacombe che ne hanno preso il nome. Il suo martirio avvenne sotto Diocleziano. Secondo i racconti della sua vita sarebbe stato un cavaliere valsosi dell'amicizia con l'imperatore per recare soccorso ai cristiani incarcerati e condotti al supplizio. Avrebbe fatto anche  opera  missionaria  convertendo

soldati e prigionieri. Lo stesso governatore di Roma, Cromazio, e suo figlio Tiburzio, da lui convertiti, avrebbero affrontato il martirio. Tutto ciò non poteva passare inosservato a corte, tanto che Diocleziano stesso convocò Sebastiano. Inizialmente si appellò alla vecchia familiarità: «Ti avevo aperto le porte del mio palazzo e spianato la strada per una promettente carriera e tu attentavi alla mia salute». Poi passò alle minacce e infine alla condanna. Venne legato al tronco di un albero, in aperta campagna, e saettato da alcuni commilitoni.

- Patronato: Atleti, Arcieri, Vigili urbani, Tappezzieri.

- Etimologia: Sebastiano= venerabile, dal greco.

- Emblema: Freccia, Palma.

Martirologio Romano: San Sebastiano, martire, che, originario di Milano, venne a Roma, come riferisce sant’Ambrogio, al tempo in cui infuriavano violente persecuzioni e vi subì la passione; a Roma, pertanto, dove era giunto come ospite straniero, ebbe il domicilio della perpetua immortalità; la sua deposizione avvenne sempre a Roma ad Catacumbas in questo stesso giorno.

 

(Fonte Internet)

17 Gennaio 2015 - SANT'ANTONIO ABATE

Chiesa Madre, 17 Gennaio 2015: Sant'Antonio Abate - Celebrazioni liturgiche in Chiesa e Benedizione degli animali nello spiazzale antistante la Chiesa

Coma, Egitto, 250 ca. – Tebaide (Alto Egitto), 17 gennaio 356

 

Antonio abate è uno dei più illustri eremiti della storia della Chiesa. Nato a Coma, nel cuore dell'Egitto, intorno al 250, a vent'anni abbandonò ogni cosa per vivere dapprima in una plaga deserta e poi sulle rive del Mar Rosso, dove condusse vita anacoretica per più di 80 anni: morì, infatti, ultracentenario nel 356. Già in vita accorrevano da lui, attratti dalla fama di santità, pellegrini e bisognosi di tutto l'Oriente. Anche Costantino e i suoi figli ne cercarono il consiglio. La sua vicenda è raccontata da un discepolo, sant'Atanasio, che contribuì a farne conoscere l'esempio in tutta la Chiesa. Per due volte lasciò il suo romitaggio. La prima per confortare i cristiani di Alessandria perseguitati da Massimino Daia. La seconda, su invito di Atanasio, per esortarli alla fedeltà verso il Concilio di Nicea. Nell'iconografia è raffigurato circondato da donne procaci (simbolo delle tentazioni) o animali domestici (come il maiale), di cui è popolare protettore.

- Patronato: Eremiti, Monaci, Canestrai.

- Etimologia: Antonio= nato prima, o che fa fronte ai suoi avversari, dal greco.

- Emblema: Bastone pastorale, Maiale, Campana, Croce a T.

Martirologio Romano: Memoria di sant’Antonio, abate, che, rimasto orfano, facendo suoi i precetti evangelici distribuì tutti i suoi beni ai poveri e si ritirò nel deserto della Tebaide in Egitto, dove intraprese la vita ascetica; si adoperò pure per fortificare la Chiesa, sostenendo i confessori della fede durante la persecuzione dell’imperatore Diocleziano, e appoggiò sant’Atanasio nella lotta contro gli ariani. Tanti furono i suoi discepoli da essere chiamato padre dei monaci. 

 

(Fonte Internet)

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